
LuceArte di Davide Groppi
La luce per Davide Groppi è la protagonista.
Davide Groppi arreda non con la lampada, ma con la luce stessa. Egli è alla ricerca di una luce non solo per illuminare, ma anche per raccontare storie, disegnare metafore. Lo esprime al meglio con progetti come Nulla, Infinito, Pablo e Meridiana, lampade che sembrano un’ombra, che si fanno invisibili per dare risalto alla luce, la vera protagonista. Il filo conduttore delle sue collezioni è la fusione perfetta tra tecnologia e design.
Nel suo lavoro invenzione ed emozione sono componenti fondamentali. Grande attenzione quindi per la tecnologia, ma anche approccio umanistico al progetto.
Pablo è un lavoro sull’arte. La luce è elevata a oggetto d’arte e di contemplazione.
Un pannello luminoso senza cornici è appoggiato al muro evocando il gesto di appoggiare i quadri alle pareti. È possibile scegliere il colore e l’intensità della luce agendo su un telecomando.
È luce pura. Senza fronzoli e cose superflue. Una luce da mettersi vicino, alla sera, scegliendo il colore.
Meridiana è un progetto di luce, ombra e … tempo.
La lampada può essere installata dove si desidera sfruttando il brevetto Endless quindi senza il vincolo della posizione dei cavi di alimentazione a parete.
L’ombra della meridiana è anche il sistema di alimentazione dei LED.
La luce diventa ombra che ritorna ad essere luce.
Masai è una lampada per illuminare i quadri prendendo corrente da una normale presa elettrica. E’ quindi possibile mettere la luce dove necessario. Un omaggio ad Alberto Giacometti e alle sue figure sottili.
La lampada è regolabile in altezza ed il flusso luminoso è orientabile. La sezione del corpo illuminante (10 x 10 mm) è ridotta ai minimi termini.
«La luce valorizza angoli nascosti, suggerisce soluzioni impreviste e dettagli dimenticati. Sottrae, crea pieni e vuoti, sottolinea gesti e azioni», racconta il designer Groppi che aggiunge: «La luce non è mai neutra, agisce come protagonista indirizzando il corso dei nostri pensieri e delle nostre azioni. Necessaria per illuminare, ma anche per sedurre, dare un senso al mistero, suggerisce metafore e aiuta ad immaginare scenari destinati a diventare il teatro mobile e cangiante della nostra vita».
E’ una una grande responsabilità, vi è il rischio di falsificare, snaturare, alterare la giusta percezione dell’opera. Pensare la luce adatta per l’arte significa conoscere il significato dell’opera, gli intenti dell’artista, scegliere la storia da raccontare e come raccontarla.
Il legame profondo e costante tra la luce di Davide Groppi e l’arte moderna e contemporanea ha trovato una sintesi e un suo coronamento nel
2018, anno in cui l’azienda è entrata a far parte di Guggenheim Intrapresæ, il prestigioso gruppo di eccellenze aziendali che sostiene la programmazione e le attività della Collezione Peggy Guggenheim di Venezia.
Una realtà straordinaria, visitata da più di 380.000 persone all’anno, che raccoglie capolavori di Picasso, Dalí, Magritte, Brâncuși, Pollock, Ernst e – per citare solo alcuni degli italiani presenti nella Collezione – Fontana, Vedova, De Chirico, Basaldella.
Questo legame ha continuato a svilupparsi nel 2019 con l’evento NelBlu.
- Posted by Direzione
- On 2 Ottobre 2020
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